Tirocini

Quando il progetto Nuovamente è nato nel lontano 2005, fin da subito ci si è interrogati su come utilizzare gli eventuali ingressi economici dell’attività.

Essendo opera-segno della Caritas, naturalmente i bisogni portati dalle persone “fragili” oltre che dalle comunità parrocchiali erano tanti e di vario tipo.

In prima battuta, si pensava di sostenere la Mensa Caritas o i luoghi destinati all’accoglienza.

Poi però si è riflettuto sul fatto che le tante persone che si rivolgevano ai nostri Centri d’Ascolto, sparsi sul territorio, spesso chiedevano lavoro. Certo, varie erano le necessità economiche, anche impellenti e fondamentali, come cibo e alloggio. Ma forte era, ed è anche oggi, il desiderio di tanti di potersi “guadagnare” le cose che servono al benessere personale e della propria famiglia. Di raggiungere un’autonomia, di non vivere di “carità” ma di poter essere messi nelle condizioni di guadagnarsi il necessario.

Da qui, l’impegno di Nuovamente sull’accompagnamento delle persone alla formazione lavorativa ed all’inserimento, graduale e facilitato, nel mondo del lavoro.

Facilitato perché? Poter iniziare o re-iniziare a lavorare in un ambiente come Nuovamente significa godere di un sistema relazionale forte, più attento alla persona che al “prodotto” da realizzare, accogliente, impegnato a costruire progetti personalizzati, tagliati sul singolo, se pur inserito in una comunità produttiva.

«E Dio creò» (Gen 1,27). Un Creatore. Creò il mondo, creò l’uomo, e diede una missione all’uomo: gestire, lavorare, portar avanti il creato. E la parola lavoro è quella che usa la Bibbia per descrivere questa attività di Dio: «Portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro» (Gen 2,2). E consegna questa attività all’uomo: “Tu devi fare questo, custodire quello, quell’altro, tu devi lavorare per creare con me – è come se dicesse così – questo mondo, perché vada avanti” (cfr Gen 2,15.19-20). A tal punto che il lavoro non è che la continuazione del lavoro di Dio: il lavoro umano è la vocazione dell’uomo ricevuta da Dio alla fine della creazione dell’universo.

Dal lontano 2005 sono state tantissime le persone inserite in tirocinio formativo a Nuovamente (in media 85 persone l’anno) o con piccoli contratti: talune si fermano per tre mesi, altre per sei mesi, alcune anche per qualche anno. 

Non esiste un modello standard né di persona inseribile, né di percorso, né di durata. Attraverso la collaborazione di Rete con Enti di formazione, Centri di Ascolto, Comunità di Accoglienza e Operatori di NM per ogni situazione viene delineato un progetto condiviso prima di tutto con la persona stessa ed insieme si cammina con l’obiettivo chiaro di verificare le reali possibilità lavorative.

Nel tempo sono stati organizzati corsi di formazione specifici (dalla cucina alla falegnameria), o si è facilitato l’accesso a corsi già presenti sul territorio, per offrire ad ognuno strumenti in più per poter raggiungere quell’autonomia lavorativa a cui aspira.

Fondamentale in tutto questo processo è l’apporto positivo ed attivo dei volontari, che supportano ed accompagnano le persone inserite. E dei tanti sostenitori che con il loro contributo economico consentono di avere fondi per l’indennità economica riconosciuta a chi svolge il tirocinio presso Nuovamente. In taluni casi con fondi dell’Associazione le persone sono state inserite in Cooperative o Aziende partners del nostro territorio. Una Rete che attiva, sostiene, incoraggia!

E il lavoro è quello che rende l’uomo simile a Dio, perché con il lavoro l’uomo è creatore, è capace di creare, di creare tante cose; anche di creare una famiglia per andare avanti. L’uomo è un creatore e crea con il lavoro. Questa è la vocazione. E dice la Bibbia che «Dio vide quanto aveva fatto ed ecco, era cosa molto buona» (Gen 1,31). Cioè, il lavoro ha dentro di sé una bontà e crea l’armonia delle cose – bellezza, bontà – e coinvolge l’uomo in tutto: nel suo pensiero, nel suo agire, tutto. L’uomo è coinvolto nel lavorare. È la prima vocazione dell’uomo: lavorare. E questo dà dignità all’uomo. La dignità che lo fa assomigliare a Dio. La dignità del lavoro.

Papa Francesco, 1° maggio 2020